DESCRIZIONE SOMMARIA
La meditazione è uno strumento molto potente, con innumerevoli effetti:
- Il recupero energetico, attraverso l’abbassamento del metabolismo basale, cioè del livello
di energia necessaria a mantenere in vita una persona in assoluto riposo;
- La regolazione del sistema nervoso autonomo, simpatico (diurno) e parasimpatico (notturno).
La meditazione serve a ridurre lo stress;
- L’affinamento della percezione, cioè un aumento della sensibilità riguardo agli stimoli esterni,
che affluiscono in maniera più vivida;
- Lo sviluppo dell’attenzione e della concentrazione, che garantisce una maggiore presenza
al proprio corpo e alla realtà esterna;
Ai fini della crescita interiore, che è ciò che più c’interessa, la meditazione è lo strumento migliore
per sviluppare la presenza mentale, che permette un graduale allargamento del campo
della consapevolezza;
Cosa comporta nella creatività?
Le emozioni sono condizioni indispensabili al nostro processo creativo; il nostro stress, la nostra
negatività, il nostro malumore, limitano se non escludono il nostro processo creativo, rivolgendo
il nostro stato in una fase di disattenzione alle cose, allontanandoci dalla realtà attorno a noi.
La meditazione, come abbiamo già accennato, è una pratica di concentrazione su uno o più
oggetti, immagini, pensieri a scopo di un miglioramento delle proprie condizioni psicofisiche.
Tale pratica risale al VII d.C.
FINALITA': contesto e attività per la quale appare particolarmente indicata
La meditazione è una pratica al quale si apre a ogni campo, anche se tale tecnica è particolarmente difficile e richiede diversa esperienza in questa pratica.
PROCESSO: modalità di esecuzione e di applicazione della tecnica
Si sente spesso riportare l’espressione “svuota la tua mente” come principio guida per la meditazione.
Già... come se bastasse dirlo, per ottenere una mente vuota, libera, silenziosa.
La mente non ubbidisce a queste esortazioni. Anzi, più si usano modi coercitivi, meno risultati
otteniamo. Il modo migliore per arrivare al dominio della nostra mente, allora, è di aggirare
l’ostacolo, intervenendo non in maniera diretta sulla mente, ma sul corpo: innanzitutto, attraverso la postura, in secondo luogo con il rilassamento, e infine con la respirazione.
Il corpo con le sue sensazioni si presta, infatti, ad essere un ottimo sostegno per la meditazione.
Tutti i maestri consigliano di iniziare la pratica meditativa focalizzando l’attenzione sul corpo,
e in primo luogo sul flusso del respiro, l’unico movimento all’interno di un’altrimenti assoluta
stabilità e immobilità fisiche.
Praticando la presenza mentale del respiro, ad un certo stadio, si persegue prima la pacificazione
del respiro, fino a rendere il respiro sempre più fine e sottile e il suo flusso più armonioso.
Il meditante raggiunge, così, un profondo senso di quiete (samatha). A questo punto,
attraverso un leggero spostamento della messa a fuoco, si può passare alla pratica della visione
profonda (vipassana).
Ogni qualvolta la mente va alla deriva o segue un pensiero casuale, basta prenderne coscienza
e ritornare ai movimenti in su e in giù dell’addome. In questo modo, quando facciamo
meditazione, la mente segue sempre il respiro.
Successivamente bisogna analizzare nuovamente tutte le proposte individuate al fine di determinare quali incontrano realmente le necessità espresse.
DURATA: eventuale tempo di esecuzione
Tale tecnica può richiedere diverso tempo a seconda dello stato in cui è il soggetto.
STRUMENTI: eventuale strumentazione di supporto
Non vi sono strumenti di supporto al dì fuori della mente.
CONSIDERAZIONI: eventuali difficoltà o controindicazioni nell’applicazione
Trattandosi di una tecnica che si riferisce più al benessere psico-fisico che all’incremento creativo, risulta essere cosa assai complessa da mettere in pratica, soprattutto senza affidarsi ad
alcun tipo di guida.
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